La Smorfia è l’arte di interpretare i sogni con la codifica di una tabella composta da 90 numeri. L’origine del nome sembra sia legata a Morfeo, dio dei sogni venerato dai greci antichi. Ben presto, circa nel 1500, diventò un passatempo collegato al gioco del lotto che il popolo napoletano tradusse subito come “religione popolare”.
Considerando che fin dall’antichità il sogno ha rappresentato un mondo misterioso da indagare e studiare affascinando filosofi e astrologi di tutti i tempi che lo hanno ritenuto il luogo di contatto tra l’umano e il sovrumano, nel corso dei secoli si è sempre più radicata la convinzione che possa far arricchire l’uomo tramite il gioco: ecco la necessità di trasformare i sogni in numeri.
In origine la Smorfia veniva tramandata oralmente poi venne trascritta su carta. Il primo libro dove sono indicati tutti i numeri corrispondenti a personaggi e avvenimenti è “Divinatore Universale del Lotto” che tutte le ricevitorie dei “Regi Lotti napoletani” tenevano sempre a portata di mano da consultare al bisogno per interpretare e svelare i significati nascosti che per un profano non sono una facile chiave di lettura.
I numeri convertiti dovranno essere giocati per tre volte consecutive e tradizione vuole che non si dovrà mai rivelare a nessuno i numeri giocati per non correre nel rischio di invalidarli. Si sceglie la ruota su cui puntare in quella presente nella regione di residenza oppure su Bari che viene segnalata come ruota preferita dai sogni.
Alcuni sogni che vengono fatti di notte, mentre dormiamo, sono ricorrenti a molte persone e hanno vari significati che devono essere interpretati da esperti che godono di una competenza in materia di lunga data. Ad esempio: nel sogno appare un serpente che può avere diverse chiavi di lettura. Si può leggere come un simbolo fallico, un sentimento di sfiducia oppure ci avverte di stare attenti a colpi bassi che potrebbero arrivare da chi frequentiamo abitualmente. Ecco allora che i numeri cambiano radicalmente. Come base la Smorfia indica il 51, 89, 28 ma se il serpente è avvolto intorno ad un bastone il numero corrispondente sarà 87, ha la lingua biforcuta 36, il calpestarlo 10, se striscia 69. Tante interpretazioni che hanno bisogno di essere guidate ed incanalate dai nostri esperti con una storia ormai collaudata per l’interpretazione dei sogni tramite la Smorfia.
I numeri ricavati dalla Smorfia però non si riferiscono solo alla decodifica dei sogni ma usano date, avvenimenti, ricorrenze come nascita, battesimo, matrimonio, morte e, nella Smorfia moderna si trovano personaggi ed eventi del presente trasformati in numeri da giocare al Lotto per tentare la fortuna.
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Ogni regione rivendica la sua Smorfia: c’è la siciliana, la marchigiana, la romagnola ma, considerando che stabilire un simbolo od un numero al sogno succedeva già nell’antico Israele con tradizioni tramandate di padre in figlio, si è arrivati a catalogare nello stesso modo e fornire un’unica spiegazione ad ogni sogno naturalmente con tutte le sfaccettature sopra elencate.
Ecco il significato di alcuni numeri della Smorfia napoletana:
1 rappresenta l’Italia, 5 le dita, 11 i topi, 17 la sfortuna, 25 il Natale, 33 sono gli anni di Cristo, 42 il caffè, 47 il morto, 48 morto che parla, 55 la musica, 59 i peli, 63 matrimonio, 66 le due zitelle, 75 Pulcinella, 78 la bella figliola, 81 i fiori, 82 la tavola imbandita, 85 le anime del purgatorio e 90 la paura.
Il personaggio più temuto e nel contempo amato dai napoletani è ‘O Munaciello che, essendo uno “spiritello dispettoso” può apparire all’improvviso nelle case fornendo i numeri da giocare al Lotto oppure, se provocato, fare scherzi da interpretare e trasformare in numeri che potrebbero anche portare a delle cospicue vincite. La tradizione vuole che in casa di ogni napoletano verace ci sia sempre una sedia libera per ospitarlo!
La Smorfia è stata molte volte fonte d’ispirazione del nostro cinema quasi sempre interpretato da bravi attori napoletani. Ricordiamo “la smorfia napoletana, il lotto e il significato dei sogni” nella celebre scena tratta dal film “Così parlò Bellavista” di Luciano De Crescenzo dove Renato Rutigliano era alle prese con un sogno raccontato dalle mitiche zitelle Nunzia e Nuccia Fumo oppure “Annunciazione! Annunciazione!” dove Massimo Troisi interpreta la moglie di un pescatore e per errore viene scambiata per la Madonna, Lello Arena interpreta l’Arcangelo Gabriele e uno dei Re Magi e Enzo Decaro il cherubino e Ponzio Pilato; era l’anno 1979.
Tutte queste credenze, superstizioni e aneddoti fanno del popolo napoletano il più adatto ad aver dato i natali alla Smorfia riconosciuta come quella classica, la meglio usata che affonda le radici nella più antica tradizione campana e che, con il suo linguaggio immediato, vivace ed esuberante, attaccato alle sue radici, offre un significato alle parole in maniera incisiva e chiara non solo per i napoletani ma per tutti.
I nostri amici spagnoli danno questa simpatica definizione alla parola Smorfia: “è una sorta di dizionario dei sogni per i napoletani, sogni legati alla lotteria. Ogni oggetto, ogni evento, ogni persona che appare sotto forma di chimera corrisponde a un numero con il quale il sognatore può presumibilmente intuire i numeri fortunati, ed è la smorfia la vera differenza del lotto napoletano con altre lotterie”.
Secondo gli psicologi tutto quello che sogniamo rivela qualcosa della nostra vita. Avere a disposizione degli esperti in grado di fornirci un’interpretazione chiara sarà anche d’aiuto a sviluppare il nostro potenziale intuitivo. La trasformazione in numeri estrapolati dal libro della Smorfia e giocati in modo consapevole al Lotto, se vincenti, daranno una sferzata di ottimismo al nostro subconscio e stimoli per un futuro migliore.
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